Feltri commenta il vertice in Alaska tra Trump e Putin
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Feltri spiazza: la verità sul vertice in Alaska tra Trump e Putin

Vittorio Feltri seduto

L’incontro importante in Alaska ad Anchorage tra Trump e Putin potrebbe portare ad una svolta nel conflitto in Ucraina. Il parere di Vittorio Feltri.

Grande attesa per il vertice in Alaska, ad Anchorage, tra Donald Trump e Vladimir Putin che potrebbe segnare una svolta decisiva nel conflitto in Ucraina. A dire la sua su cosa aspettarsi dall’incontro e il vero significato di questo faccia a faccia è stato Vittorio Feltri nel consueto editoriale per Il Giornale con la formula tradizionale in risposta ad un lettore.

Vittorio Feltri seduto
Vittorio Feltri – newsmondo.it

Il vertice Trump-Putin: cosa aspettarsi secondo Feltri

Intervenendo nel suo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha subito voluto commentare lo “scetticismo” attorno al vertice tra Trump e Putin spiegnado come questo faccia a faccia “in Alaska va letto per quello che è: un passo preliminare indispensabile per avviare un vero negoziato sulla guerra in Ucraina”.

Il giornalista ha ben chiarito la propria posizione dal confronto tra il tycoon e il leader del Cremlino definendolo come “incontro per rompere il ghiaccio“. Un’immagine non casuale: “L’immagine del disgelo richiama la Guerra Fredda, quando due blocchi nemici seppero comunque aprire canali di dialogo per evitare di farsi saltare a vicenda […]”, ha aggiunto Feltri.

Le condizioni di pace

Spostando la propria attenzione su cosa avverrà durante l’incontro, anche in prospettiva futura, Feltri ha esposto in modo dettagliato la sua visione: “[… Non è e non può essere un negoziato a porte chiuse per imporre la pace a Zelensky. Nessuno, e sottolineo nessuno, può pensare di escludere Kiev da un eventuale accordo. E la ragione è semplice: la pace dovrà essere firmata e accettata dalle due parti in guerra, altrimenti è carta straccia”.

Per il giornalista “questo incontro è un passo preliminare, necessario, che prepara il terreno. Solo chi non ha mai trattato nulla in vita sua può pensare che si salti subito al contratto finale senza prima parlarsi in separata sede […]. Sia chiaro: un accordo richiede concessioni reciproche. Kiev dovrà rinunciare a qualcosa, così come Mosca. È l’abc di ogni trattativa”.

Nella conclusione del proprio editoriale, Feltri è andato contro chi pensa a questo vertice come qualcosa di rischioso: “Io preferisco vedere nel summit in Alaska un’occasione, un segnale che qualcosa si muove. Non sarà la soluzione domani mattina, ma è certamente un primo passo. E nella storia, spesso, i primi passi sono quelli più difficili e più importanti”.

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ultimo aggiornamento: 15 Agosto 2025 12:38

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